“Content is the king” – “il contenuto è il re” – non è una frase utilizzata dai copywriter per fare bella figura davanti ai clienti, ma una verità inconfutabile. E se pensavate che “shopping” e “contenuto” non avessero nulla in comune vi sbagliavate di grosso. La nuova frontiera dello shopping è fatta di storie.
Per l’utente che va a spasso per la rete è facile imbattersi continuamente in pubblicità invasive e popup fastidiosi. Questo modo di invitare all’acquisto è ovviamente quanto di più sbagliato possa esistere: la morte certa per qualsiasi brand. D’altra parte, è più che ovvio che le aziende siano interessate a spingere quanto più all’acquisto e spesso l’unico modo per farlo è invitare gli utenti a cliccare sul pulsante “Acquista”. Insomma, non esistono strumenti migliori di altri, ma esistono strategie efficaci e altre meno efficaci. Oggi vi parliamo dello Shoppable Content: l’acquisto attraverso il contenuto.
Content marketing: le belle storie sanno anche vendere
Da sempre le storie fanno parte del nostro modo di essere: ci rappresentano, ci guidano, ci fanno crescere e, in certi casi, ci spingono a compiere delle azioni. Pensateci: una pubblicità che sa raccontare una storia è capace di farci emozionare, di far riflettere, di farci apprezzare il prodotto e, con molta probabilità, di spingerci inconsciamente ad acquistarlo. Questo grande potere ha fatto della storia – e quindi del contenuto – un’arma potente nelle mani di aziende e grandi brand che hanno affidato il proprio successo a copywriter e professionisti della comunicazione. Ma cosa succede quando le storie incontrano gli e-commerce?
Shoppable Content: cosa sono?
Gli utenti che vogliono acquistare un prodotto leggono sempre recensioni e opinioni prima di farlo – soprattutto da mobile – e vogliono essere informati e coinvolti prima di aggiungere il prodotto al carrello. Lo Shoppable Content nasce dall’esigenza di creare una relazione tra contenuto e prodotto, dal desiderio di integrare il contenuto nel vero e proprio processo d’acquisto. Uno Shoppable Content, infatti, non è altro che un contenuto – immagine, video o articolo – che attira l’attenzione dell’utente e gli dà la possibilità di acquistare attraverso un semplice clic direttamente su ciò che sta leggendo/osservando.
Non si tratta di un modo nuovo di fare marketing. Molti brand del settore moda, ad esempio, hanno usato la strategia degli Shoppable Content all’interno dei propri e-commerce. Quante volte vi sarà capitato di imbattervi sull’immagine di un outfit indossato da una modella e ritrovarvi a fianco un invito all’acquisto dell’intero “look”?
Pensate, poi, ad una video-recensione. I più attenti venditori avranno ben pensato di inserire un link che porta direttamente all’acquisto all’interno del video, messo nel posto giusto e visibile al momento giusto.
Insomma, le storie rappresentano il miglior modo di comunicare con il consumatore: che non è un utente qualsiasi, ma è un individuo sempre più informato e sempre più esigente. Per questo è fondamentale essere dei bravi content editor. Catturare l’attenzione, raccontare una storia, ispirare, usare le parole giuste e spingere all’acquisto non è certo roba da tutti.
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