Mosul Eye è il nome d’arte del blogger iracheno che sta ricostruendo, libro dopo libro, la biblioteca universitaria di Mosul, distrutta dall’Isis nel 2014.
La biblioteca dell’Università di Mosul conteneva centinaia di migliaia di libri. Nel 2014 l’Isis aveva preso il controllo della città irachena, assaltando i luoghi dedicati alla cultura e dando fuoco alla biblioteca centrale. Centinaia di libri andarono bruciati tra le fiamme e i professori di Mosul stanno tentando, da gennaio, di recuperarli riscrivendoli a mano.
Ora che Mosul non è più sotto il controllo dello Stato islamico è possibile ricostruire ciò che è andato distrutto. Ed è quello che sta facendo anche Mosul Eye, un professore e attivista iracheno che ha aperto un blog per raccontare al mondo, attraverso i propri occhi, la graduale distruzione della città di Mosul da parte dei terroristi dello Stato Islamico.
Libro dopo libro: il progetto di Mosul Eye coinvolge il mondo
Libri in inglese e in arabo, mappe storiche e manoscritti di epoca ottomana, una copia del Corano del IX secolo: tutto bruciato.
Mosul Eye non vuole rivelare il suo nome durante le interviste, vuole proteggere la sua famiglia. Il suo obiettivo è soltanto uno: ricostruire la biblioteca di Mosul, il luogo in cui trascorreva la maggior parte del suo tempo.
Diversi volontari hanno tentato di recuperare alcuni libri all’interno della biblioteca e Mosul Eye ha utilizzato il suo blog per invitare la gente a donare libri e ricostruire la biblioteca, un libro alla volta.
La risposta internazionale è stata inaspettata: “Le persone ci hanno inviato libri provenienti da Australia, dall’Europa e dagli Stati Uniti, tutti su argomenti diversi e in diverse lingue“, ha rivelato alla redazione di Buzzfeed.
“Dobbiamo ricollegare nuovamente Mosul con il resto del mondo“, l’obiettivo di Mosul Eye
Il Festival culturale organizzato a maggio, proprio davanti alla biblioteca centrale dell’Università, ha coinvolto un gran numero di persone. Letture, laboratori, musica: una vera esplosione di cultura. In tanti hanno portato libri per la biblioteca universitaria e fino ad oggi sono stati raccolti più di 10.000 volumi. In tutto il mondo ONG e cooperative sociali si stanno muovendo per spedire libri e aiutare Mosul Eye ad arrivare all’obiettivo di 200.000 volumi.
Un grande esempio di come la solidarietà possa essere più forte di qualsiasi atto distruttivo. I libri possono bruciare, ma la cultura è dura da sconfiggere.
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