Le mamme sono infuriate, i copywriter sono estasiati. La Motta stavolta ha fatto centro tanto quanto l’asteroide con la mamma dello spot.
Da giorni infuriano polemiche e accesi dibattiti sullo spot messo a punto dalla Buondì, che ha deciso di combattere i cliché con una trovata pubblicitaria decisamente sopra le righe. Nessuno se lo aspettava in fondo. Insomma, una mamma che viene colpita da un asteroide restandoci secca sì che lascia tutti a bocca aperta.
Il marketing vincente è quello che uccide i cliché. E Taffo lo sa.
“Avevamo immaginato che nascessero le polemiche e le abbiamo stuzzicate. Credo che in Italia se non ci sono polemiche non c’è dibattito, se non c’è dibattito non c’è discussione, e senza quest’ultima non esistono vittorie e sconfitte. Abbiamo ideato un film che rompe con gli schemi e gioca sull’ironia ma, si sa, l’ironia non è per tutti.”
Alessandro Orlandi, direttore creativo S&S
Così commenta le critiche mosse alla pubblicità del Buondì Alessandro Orlandi, la mente creativa dell’azienda di comunicazione Saatchi & Saatchi. Senza rompere gli schemi, senza ironia, senza un pizzico di sarcasmo, non si genererebbe discussione e lo scopo del marketing – dopotutto – è proprio questo. Siamo abituati a vedere spot banali che raccontano vite perfette vissute da persone perfette e perfettamente in linea con l’etica comune. Niente di più noioso.
Soltanto da qualche anno alcune aziende si sono affidate a menti creative d’eccezione, iniziando i consumatori ad un altro tipo di pubblicità, sfruttando spot televisivi e post social d’impatto. Una di queste è proprio Taffo.
L’impresa funebre colpisce ancora: ecco il suo cocktail letale
Taffo, l’agenzia funebre più famosa d’Italia, non poteva certo farsi sfuggire l’occasione di lanciare un altro post da urlo. Insomma, lo spot Buondì sembrava fatto apposta per lei.
E se Buondì fa discutere, Taffo – che è l’agenzia anti-etica per eccellenza e che combatte da sempre e con convinzione ogni tipo di moralismo – fa il suo ingresso in un momento già delicato, alimentando altre polemiche e scatenando la rabbia delle mamme (e ora anche dei papà). La mamma viene colpita da un asteroide? Fantastico, è il momento giusto per accoglierla a bare aperte.
L’effetto è proprio quello desiderato: dibattiti, critiche e ammirazione. Normale, in fondo, in un Paese in cui la satira non è mai stata accolta a braccia aperte e in cui gli italiani preferiscono lasciare i propri figli con uno smartphone in mano o scaricarli davanti alla tv a guardare programmi diseducativi e intellettualmente deprimenti. Piuttosto non diciamo loro che la mamma può morire.
Non fate capire loro che si può ridere anche su argomenti intoccabili come quello della morte. E, soprattutto, non fate sapere loro che l’ironia, in fondo, è una cosa bella.
La realtà fa tanto, troppo male, tanto quanto un asteroide che colpisce e fa centro.
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