È facile sganciare un’idea creativa. Prova, chiudi gli occhi, sicuramente te ne verrà una fra qualche istante.
Chiunque è in grado di svolgere un lavoro creativo, anche il fruttivendolo dietro casa, non è affatto complicato.
No, calma calma. Non è aprile, ma ci piace scherzare.
Su chi ogni giorno lavora sul campo delle arti – visive o performative che siano -, l’opinione comune è un po’ questa. Insomma, avere un’idea non può essere poi così difficile, no? E c’è gente che viene pure pagata per questo. Davvero impressionante.
E di lavori creativi ce ne sono davvero tanti in giro. Basti pensare ai grafici e ai copywriter all’interno delle agenzie pubblicitarie, ma anche agli organizzatori di eventi, ai fotografi, ai disegnatori, ai registi, ai presentatori, ai musicisti. Allora se è così facile e divertente perché non lo fanno tutti?
Beh, semplicemente perché non è facile.
Come si fa ad avere un’idea creativa?
Si potrebbe dire che la stragrande maggioranza dei lavori, anche al di fuori del campo delle arti, possieda almeno un briciolo di creatività alla base. In fondo la creatività è il motore dell’innovazione e senza le idee non si avrebbe alcun progresso. In nessun campo.
Chi non ha passione non andrà mai oltre. Chi non ha determinazione forse ci si avvicinerà, ma non riuscirà mai a vederla. Chi ha paura di non riuscire a trovarla si arrenderà al primo fallimento. Essere creativi è difficile, così tanto che quell’idea tanto perfetta è sempre troppo, troppo lontana. Prima che si accenda la famosa lampadina, quella dietro le quinte, e prima che essa si trasformi in uno spot, in un cartellone pubblicitario, in un libro o in un film, ci sono ore, giorni, mesi, a volte anni di lavoro. C’è un team di professionisti che studia, cerca, pensa, si confronta, prova, fallisce e riprova. Una vera e propria fabbrica fatta di menti instancabili.
La creatività si discosta dallo spirito critico e dal processo analitico. Si può innescare, si può stimolare, si può coltivare, ma non è una competenza – in senso letterale – che si può insegnare. La creatività spesso è innata e non conosce regole, almeno non quelle a cui siamo abituati a sottostare. Scaturisce dall’immaginazione, dalle esperienze, dai pensieri e soprattutto dagli sbagli e dai fallimenti. Quello creativo è un processo fatto di domande e di continua ricerca.
Le idee costano poco
È vero, chi lavora ogni giorno per produrre idee creative può ritenersi davvero fortunato: non esiste al mondo nulla di più stimolante. Ma è anche vero che per riuscire ad avere anche una sola idea creativa è necessario affrontare un faticoso e lungo processo fatto di concentrazione, ricerca e di un mix di competenze imprescindibili.
Eppure le idee in Italia costano poco. Chi svolge un lavoro nel settore della pubblicità, dell’editoria, delle arti, dello spettacolo o della comunicazione, nel nostro Paese, non guadagna quanto dovrebbe. Sono sempre di più i professionisti che collaborano con le agenzie, anche dall’esterno, e che guadagnano cifre irrisorie, spesso lavorando in nero. Migliaia di lavoratori creativi che in un altro Paese guadagnerebbero cifre altissime, ma che qui vengono messi alla “prova” per diversi mesi, per partorire idee straordinarie, idee originali, idee senza nome e a poco prezzo.
Mi è caduta la tazza del caffè e ho macchiato il bidet.