Google Translate, per quanto gratuito e multilingua possa essere, non è mai stato famoso per l’alto livello della traduzione offerta all’utente. Certo, se ci si rivolgesse al cameriere del bar della Quarta Strada potrebbe anche andar bene, ma quando si punta ad una traduzione più professionale è tutta un’altra storia.
DeepL, il traduttore automatico sfida Google
Competitors? Google. L’azienda tedesca, la DeepL Gmbh, che aveva già fatto il suo ingresso nel mondo delle traduzioni con Linguee, apprezzatissimo dizionario multilingue, non avrà certo perso tempo a stilare la lista dei veri competitors sul mercato quando ha pensato a lanciare la sua app. In realtà l’app, che porta lo stesso nome della società, ovvero DeepL, è stata messa a confronto con la concorrenza superando i blind test a pieni voti.
“Offriamo traduzioni dalla qualità impareggiabile. A una prima prova – dall’inglese all’italiano – si è mostrato molto accurato, soprattutto ben disposto a cogliere il senso della frase piuttosto che a farsi portar fuori strada da una traduzione letterale”.
L’app supporta già sette lingue (italiano, inglese, tedesco, polacco, olandese, spagnolo e francese) e sta lavorando su un totale di 42 combinazioni linguistiche e arriverà a “230 entro la fine del 2017“.
La traduzione neurale più veloce del west
Il problema di Google Translate e di altri traduttori automatici sta proprio nella traduzione letterale che poco si addice alle lingue. Le espressioni idiomatiche, proprie di ogni lingua, non possono essere tradotte dai più comuni traduttori automatici. DeepL sfida questo problema e sfida soprattutto Google, con un’applicazione che simula il linguaggio naturale di ogni singola lingua, “cogliendo il senso della frase” e lo fa attraverso l’architettura delle reti neurali.
“Disponendo i neuroni e le loro connessioni in modo diverso, abbiamo permesso alle nostre reti di mappare il linguaggio naturale in modo più completo rispetto a qualsiasi altra rete neurale fino ad oggi.”
L’app funziona perfettamente grazie ad un supercomputer ubicato in Islanda in grado di tradurre circa un milione di parole in meno di un secondo. La scelta della sede è ovvia: in Islanda è possibile sfruttare al massimo le energie rinnovabili e far fronte ai costi per sperimentare al meglio le prestazioni dell’app. Sono già stati tradotti più di un miliardo di testi in diverse lingue.
Ma, come rivela il fondatore, Gereon Frahling, “le ambizioni di DeepL non si limitano alla traduzione. Le nostre reti neurali hanno sviluppato un livello di comprensione del testo che apre a nuove, emozionanti possibilità“. Prossimo step? Collegarsi ad altre app, a dizionari online e a programmi per l’apprendimento e per la traduzione.
E voi, cosa pensate di DeepL?
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