Redarre o redigere?

Redarre o redigere?

Eccoci qui, un’altra volta con un dubbio esistenziale di cui si preferisce non fare parola con nessuno.

Tranquilli, i dubbi sulla grammatica italiana li hanno anche i più grandi autori e scrittori.

Oggi parliamo del dilemma redarre/redigere, che molto spesso tende a confondere gli scrittori e farli, letteralmente, scappare a sfogliare vecchi dizionari alla ricerca della soluzione. Ma non vi tengo sulle spine.

La forma corretta non è certo redarre, ma redigere!

Perché si dice redigere e non redarre?

È più che normale che il dubbio ci sia e vi spiego anche perché. Perché si fa riferimento a verbi come “trarre”, “attrarre” e “distrarre” il cui participio passato è “tratto” e “attratto” e “distratto”. Il participio passato di “redigere” infatti è “redatto” e da qui nasce l’inghippo!

Ma, se osservate la coniugazione della prima persona singolare del verbo presente di questi verbi, vi accorgerete subito della differenza: “io traggo”, “io attraggo”, “io distraggo”, e “io redigo”, non certo “redaggo”. La forma “redarre” quindi è totalmente errata.  

Scritto da Clara Amico

Scritto da Clara Amico

SEO Copywriter & UX Writer. Cacciatrice di refusi e copywriter poliedrica. Ho iniziato a coltivare il mio amore per la scrittura collezionando penne dall’età di tre anni. Oggi, vivo di parole, UX e microtesti e la qwerty è diventata la mia penna più preziosa.

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